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COP28: accordo storico su allontanamento da combustibili fossili

15 Dicembre 2023

La conferenza sul clima COP28 ha portato al primo accordo esplicito sui combustibili fossili da quando esiste questo processo multilaterale per affrontare i cambiamenti climatici.

L’applauso di chiusura celebra la dichiarazione concordata per “l’allontanamento dai combustibili fossili dei sistemi energetici in un modo che sia giusto, ordinato ed equo; accelerando l’azione in questo decennio critico, in modo da arrivare allo zero netto di energie fossili nel 2050, come richiesto dalla scienza”. Prima di questo risultato i Paesi erano riusciti a trovare un risultato soltanto sul COSA fare – contenere l’aumento delle temperature – ma sul COME andavano in ordine sparso.

Il lavoro di EStà è anche questo: fornire ai decisori politici strategie e raccomandazioni di policy. In particolare il tema della decarbonizzazione è al centro di molte nostre analisi e ricerche.

 

Recentemente, infatti, EStà ha pubblicato un report focalizzato sul settore Automotive, che presenta una serie di raccomandazioni di policy per Regione Lombardia, sostanziate dalle relative evidenze scientifiche e connesse a un argomento centrale della mobilità sostenibile: gli impatti sulla decarbonizzazione e sull’occupazione della transizione dagli autoveicoli a funzionamento termico a quelli alternativi. 

Il passaggio ad autoveicoli privati a basso impatto climatico è un tema di grande rilevanza perché la mobilità privata è responsabile della maggior parte delle emissioni del comparto trasporti, a sua volta il principale responsabile dei gas ad effetto serra nel nostro paese. Con 68,68 milioni di tonnellate di CO2 emessa, gli autoveicoli producono oggi circa un sesto del totale dei gas serra italiani (circa il 15% dei quali di provenienza lombarda) e la tendenza non è positiva.

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Prima del 13 dicembre 2023 l’idea che alla base del problema climatico ci fossero i combustibili fossili era il messaggio alla base delle evidenze scientifiche, ridotto alla platea di scienziati e ambientalisti, ma ora è anche patrimonio della comunità politica delle nazioni, trasversalmente a ogni differenza.

D’ora in poi ogni forza politica che richiede una strategia energetica non fossile può rivendicare che dietro quella richiesta c’è un consenso globale sottoscritto da 120 nazioni.